Intervista a Grollo e Capitanata

I due artisti new age tornano insieme, elaborando una musica funzionale dedicata all'ayurveda, l'antica scienza indiana della vita, oggi diffusa in tutto il mondo.

Le carriere dell'artista multimediale Rino Capitanata, che compone opere new age ispirandosi direttamente ai suoi quadri, e le melodie elettroacustiche del chitarrista e medico Alberto Grollo iniziano nel corso degli anni Novanta: è da allora che i due artisti percorrono strade parallele. Dopo la realizzazione di In The Garden Of The Heart da parte di Capitanata e di Planetarium e Fragments Of Light da parte di Grollo, iniziano a interagire collaborando l'uno alle opere dell'altro. I cd di solo pianoforte di Capitanata (Salzburg Concert, registrato dal vivo a Salisburgo e dedicato ai grandi maestri della pittura, e il concerto di meditazione Concert For Master Choa Kok Sui, in omaggio al maestro filippino) gli aprono nuove dimensioni espressive, che, dopo la sua seconda piece elettronica (Doors Of Universe), lo portano a lavorare più strettamente con Grollo, autore in proprio di due riusciti cd da solista (Legacies e Acoustic World), arricchiti dalla presenza di artisti angloamericani. Dopo una lunga serie di concerti divisi in tre set musicali, Grollo & Capitanata realizzano il primo cd dedicato all'arte ayurvedica indiana realizzando After The Storm (Music For Ayurveda Relaxation), che riceve consensi e plausi critici anche al di fuori del settore specifico cui è indirizzato. Oggi arrivano dieci nuove melodie originali, destinate al benessere psicofisico di ognuno di noi. Assecondando la divisione dei soggetti in kapha, pitta e vata (~ tratti caratteriali dosha della disciplina ayurvedica), gli strumenti del cd vibrano e fluiscono, attraversando melodie eteree e rilassanti, intenerendo il cuore con "Water Of Life", "I ncantation" e "Ri5ing Sun". Con i fraseggi di tastiere di "Morning Soul", la visione del collage si arricchisce di rumori della natura, che interagiscono con i contrappunti elettroacustici della chitarra che "ruba i colori al cielo" ("Open Sky">. Con "Journey On The Top Of The World" la musica cambia scenario, regalando tracce jazz-ambient e acquerelli minimalisti abbandonati lungo il cammino per la gioia della meditazione che svela dimensioni nuove ai due musicisti italiani. A ruota Capitanata si esprime nel contesto purissimo del gran piano acustico con "Pianoscapes", una melodia intimista e riflessiva che non ha niente da invidiare all'arte di Rick Wakeman e Ryuichi Sakamoto. La traccia dura quasi otto minuti e vira l'ascolto a livelli metafisici, seguito dall'interplay molto cerebrale fra la chitarra acustica- sitar e l'elettronica di "Quietness". Lintervista che segue è volta ad approfondire il legame fra la musica new age e la medicina ayurvedica. Com'è nato il vostro interesse per la disciplina dell'àyurveda? Capitanata: "Grazie all'amica Ma PujaCristina, esperta delle tecniche del bene-essere di Deepak Chopra, sono entrato in contatto con l'organizzazione californiana del maestro e ho visitato per tre volte il centro ayurvedico di San Diego, dove ho seguito diversi seminari." Grollo: "lo invece avevo ascoltato i tre cd che Brian e Bruce Becvar hanno dedicato ai soggetti pitta, vada e kapha ed, essendo da tempo un grande estimatore dei lavori dei Becvar, sono subito entrato in sintonia con l'a yurveda. Alcuni anni fa, recandomi anch'io negli Stati Uniti per partecipare al convegno "Music In Medicine" di San Antonio in Texas, ero rimasto colpito da questa antica disciplina induista, che oggi è diffusa in tutto il mondo." Come si possono definire e applicare gli insegnamenti della disciplina ayurvedica ai singoli individui del mondo occidentale? Capitanata: "Secondo il sistema indiano dell'ayurveda per ogni costituzione energetica non esiste soltanto un cibo appropriato, ma anche l'opportuna attività, il lavoro più adatto, il ritmo quotidiano preferito e la giusta musica, che è considerata come un alimento per ricostruire l'equilibrio psicofisico. L'ayurveda è la scienza della vita, e si manifesta nei tratti caratteriali dosha, che assecondano una triade di soggetti caratterialmente differenti. lì tipo kapha è ben piantato a terra, è un amico al quale si può sempre fare riferimento, mangia a orari regolari ed è risparmiatore per natura. Il tipo vata invece ama i cambiamenti, detesta la routine, è tendenzialmente innervosito dal sole, adora parlare e prende sempre le situazioni in mano, cercando di dirigerle. Infine il tipo pitta è imprevedibile e mutevole, possiede una forte energia, che a tratti disperde come le folate di vento, ed è una persona entusiasta della vita... Assecondando le teorie di Steven Halpern, che giudica la musica come una sorta di cibo-nutrizione e cibo- benessere, i tre soggetti dosha necessitano di un sound differente. Grollo: "Il tipo kapha, composto di terra e acqua, ha bisogno di brani sostenuti, con percussioni ben marcate che ne stimolino la tendenziale lentezza, regalando vigore, profondità e solidità alle sue azioni. Il pignolo pitta, animato da terra e fuoco, ha bisogno di una musica dolce e armonica, con una struttura ben precisa, che tende a ripetersi e quindi necessita di un linguaggio sonoro ben riconoscibile. lnfine il soggetto vata ama la musica semplice, poiché l'aria e Io spazio sono le componenti evocate dal suo dosha..."